Riscaldamento autonomo, consumo del gas domestico dovuto alle valvole termostatiche.
Truffa riscaldamento, allarme Altroconsumo
Si paga il riscaldamento anche se i termosifoni sono spenti. Una affermazione che sembra incredibile, ma che sta diventando concreta in merito a delle segnalazioni giunte al sito Il Salvagente. Un utente si è accorto di alcune anomalie nella bolletta del gas. Nello specifico, sono riferite al periodo estivo, quando di certo si accende l’aria condizionata e non il calorifero. A termosifoni spenti, in teoria, non ci deve essere consumo di gas metano, eppure non è così. I termo possono scaldarsi anche ad agosto, e questi consumi involontari sono conteggiati in bolletta. Fautore del caso, il signor Franco Lodigiani di Melzo, il quale ha segnalato al sito delle anomalie riconducibili con i ripartitori di calore obbligatori con le valvole termostatiche nei condomini a riscaldamento centralizzato. Poteva essere normale in questo periodo, visto che le temperature si sono abbassate e in buona parte d’Italia si sono accesi i termosifoni e ogni impianto di riscaldamento. Altrimenti, dentro le mura domestiche si può soffrire il freddo. Infatti, con la stagione fredda la spesa aumenta in fatto di riscaldamento e consumi, voci che pesano nel bilancio familiare e la priorità è ridurre questi costi. Il problema è che uno strumento obbligatorio per legge può elevarli, anche quando non si utilizza il servizio.
Riscaldamento ad agosto
La beffa del riscaldamento ad agosto, come detto pocanzi, è stata scoperta grazie a un utente e Altroconsumo ha rincarato la dose. Dopo le verifiche effettuate e previa segnalazione ricevuta da ilsalvagente.it, il termosifone può avere la possibilità di prendere vita in piena estate, contabilizzando in bolletta un consumo inesistente. E non solo al signore che abita in provincia di Milano: l’associazione infatti teme che questa sorta di raggiro sia accaduto ad altri italiani a loro insaputa. Anche se durante la stagione calda i termosifoni sono spenti, a causa dei ripartitori di calore obbligatori, vengono rilevati come in funzione. La scatoletta tecnologica apposta sul termosifone del signore che ha dato vita alla denuncia aveva contabilizzato 315 scatti, ovvero circa 30 Euro, che sono più o meno il 5% del consumo medio annuo. Tutto ciò nonostante i conteggi vengano azzerati ogni anno a fine stagione. Quanto successo ha una spiegazione, tecnica ma non logica apparentemente, il presidente della Cna Impianti della regione Lombardia, Franco Pozzoni. Secondo l’esperto, è normale che la scatoletta rilevi differenze di temperatura dei radiatori rispetto all’ambiente. Quindi, conteggia anche gli sbalzi termici, come appunto in estate. Se un calorifero viene irradiato dal sole estivo si scalda e conteggia la spesa. Basta una differenza di qualche grado per far avviare il conteggio. E con la quotazione materie prime come il gas, chissà quanto si può pagare per una distrazione.
Soluzione per anomalie riscaldamento estate
Certamente la spiegazione tecnica è ineccepibile, ovvero la scatoletta si attiva quando c’è un cambiamento di temperatura tra la piastra del radiatore e l’ambiente circostante. La domanda di tutti e che deve trovare risposta è che se si sapeva già il problema, perché non si è trovata una soluzione o si è avvisato gli utenti prima di rendere la scatoletta un obbligo di legge? Certo, sono spese irrisorie, ma che a fine anno pesano sul budget familiare. Per fortuna, si può rimediare disattivando lo strumento durante l’estate e, in caso di anomalie, la contestazione può essere fatta all’amministratore di condominio, o la ditta responsabile dei termoimpianti per la non regolarità della ripartizione delle spese chiedendo un rimborso.